Per vivere in una condizione di
benessere e di costante crescita, dovremmo
imparare a lasciare andare situazioni o persone che non migliorano la qualità della nostra vita.
Di solito è difficile non afferrarsi alle cose, perché l’essere umano si sente più sicuro di fronte a ciò che conosce, e quando perde qualcosa a cui era abituato, compaiono il timore e l’incertezza.
Coppie che non sono felici e continuano a stare insieme, lavori che ci rovinano la salute, amicizie tossiche, famiglie che soffocano la libertà, ecc. Ci sono moltissime situazioni e persone che ci circondano e peggiorano la nostra vita, eppure continuiamo a mantenerci afferrati a loro.
Quante volte assistiamo a situazioni in cui le persone rimangono ancorate a qualcosa che non le rende felici? Quell’amica che ci racconta del ragazzo che non risponde ai suoi messaggi, eppure continua a insistere nonostante la sua frustrazione, cercando di convincerlo, di piacergli, ecc.
Comportarsi in questo modo significa rimanere intrappolati, perché mentre ci intestardiamo nella lotta per qualcosa che non dà frutti, perdiamo l’opportunità i lasciar entrare nella nostra vita cose nuove e migliori, che ci renderebbero più felici.
Quando non riusciamo a lasciare andare qualcosa o qualcuno perché ci siamo affezionati o perché avremmo voluto che le cose prendessero un’altra piega, è come se trattenessimo la storia della nostra vita.
Una storia che, se la lasciassimo libera, potrebbe scorrere.
Poi ci sono eventi, per gioia o dolore, nei quali rimaniamo incastrati. Diventiamo pozze in qui l’acqua che scorre si annida e forma stagni, laghi, anse in cui rimaniamo a mollo a lungo.
In parte abbiamo bisogno di capire, in parte perché più semplicemente non riusciamo ad accettare che le cose non siano andate come volevamo noi. Il rischio di cadere in questa pozza, in effetti, può essere alto.
I
mparare a lasciare andare significa accettare ogni situazione per quella che è. Significa
non forzare le cose e lasciare che scorrano in modo naturale. Se per esempio, scriviamo a qualcuno che ci interessa e non riceviamo risposta, è meglio accettarlo e voltare pagina, aprirci a nuove esperienze e conoscere altra gente.
Spesso lasciar andare non è un compito facile. La maggior parte delle persone, quando si rende conto che qualcosa che le interessa sta suggendo dalle sue mani, non lo accetta e cerca delle risposte. Perché non parliamo più come prima? Perché non mi ami più? E così via.
La verità è che le persone che ci valorizzano eche ci amano continueranno a stare al nostro fianco senza che ci sia bisogno di questo sforzo, perché ci metteranno del loro. Credere che, per ottenere qualcosa, dobbiamo sacrificarci è sbagliato, perché il sacrificio non corrisposto porta frustrazione e ci immobilizza. Noterete che qualcosa vale la pena quando tutto scorrerà in modo naturale, e sarà un dare e ricevere reciproco.
Lasciare andare non vale solo per le situazioni e le
persone: spesso dobbiamo lasciare andare anche delle
idee sbagliate. Credere che senza un partner non si possa essere felici,
rimuginare sul passato,
credere di non valere nulla, evitare di fare cose per paura, ecc. tutte le idee che provocano sentimenti negativi, e che dovremmo lasciar sparire dalla nostra mente.
Se non avessimo dei pensieri, probabilmente ci godremmo di più la vita, perché ci dedicheremmo a vivere il presente così com’è, senza cercare di cambiarlo, accettandolo. Saremmo concentrati soltanto sulle sensazioni di quel momento, ci adatteremmo a ciò che abbiamo e non cercheremmo di adattare la realtà a noi.
Dobbiamo per cui allenare la nostra mente a vedere il bello in ogni momento e, quando sentiamo che è necessario, a
rinnovare la nostra vita.
Lasciamo andare ciò che ci rende infelici, lasciamo indietro i legami per poter continuare a fluire.
“Il fiume della vita scorre tra le sponde del dolore e del piacere. Il problema sorge solo quando la mente rifiuta di fluire con la vita e si arena sulle sponde. Per fluire con la vita intendo l’accettazione: accogliere ciò che viene e lasciare andare ciò che va.” (Sri Nisargadatta Majarj)