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PSICOLOGO - PSICOTERAPEUTA - ISCRITTO ALL'ORDINE DEGLI PSICOLOGI DELLA LOMBARDIA, N. 8467
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Mindfulness: impara a gestire i tuoi pensieri

Mindfulness impara a gestire i tuoi pensieri

Mindfulness: impara a gestire i tuoi pensieri


Hai mai sentito parlare di Mindfulness?
Si tratta di un termine molto utilizzato in tempi recenti, ma con una storia davvero antichissima. Quando si parla di Mindfulness, infatti, non si parla d’altro che di consapevolezza attraverso la meditazione, un principio che proviene dai Veda indiani e che è stato adottato poi dal Buddhismo.
 
Nell’antica letteratura religiosa indiana si usa infatti il termine Sati, per indicare lo stato di vigilanza della mente come fondamento della visione profonda dentro di sé.
Questa presenza consapevole consentirebbe di pacificare il sé interiore, di mettere a tacere ciò che ci fa male (il pensiero negativo) per far prevalere ciò che ci fa bene e ci rende felici. L’abilità di mantenere sveglia la mente e il cuore aiuterebbe a guardare il momento che si sta vivendo con nitidezza e senza giudizio e di superare la malinconia del passato e l’illusione del futuro per vivere con in profondità il presente e conseguire la pienezza di vita e la propria realizzazione.
 
Uno degli aspetti più affascinanti è che il Sati sposta la responsabilità della fortuna umana dagli dèi all’uomo stesso, rendendolo padrone della propria vita e della realizzazione del suo cammino.
In Oriente questo concetto è universale, tutti ne conoscono il significato, e permea lo stile di vita delle persone che attraverso il buddhismo lo hanno fatto proprio, nel corso della storia.
 
In Occidente questo principio, così come più in generale le filosofie orientali, hanno suscitato l’interesse di intellettuali e autori a partire dalll’800, basta pensare per esempio al Siddharta di Hesse, ma solo nel 1979, negli Stati Uniti, Jon Kabat-Zinn, un biologo molecolare con una lunga pratica meditativa alle spalle, ha sviluppato un protocollo medico basato sulla meditazione, applicato alla University of Massachusetts Medical Center.
Gli studi ne hanno mostrato l’efficacia nella riduzione dei sintomi di ansia e dolore cronico e da allora sono state raccolte molte evidenze cliniche sui benefici della mindfulness anche nel trattamento di stress, depressione, disturbi dell’attenzione e dell’apprendimento, ed ecco perché oggi ne parliamo così tanto.

La qualità del pensiero: pensieri negativi, pensieri positivi

 
Come abbiamo visto una delle conseguenze positive della meditazione è il fatto di essere consapevoli del momento che si sta vivendo. Jon Kabat-Zinn spiega che uno degli aspetti gratificanti e allo stesso tempo più difficili da interiorizzare della meditazione è che questa si fa senza un obiettivo, è quindi totalmente fine a sé stessa. Quindi non sarebbe corretto dire che meditiamo per superare i pensieri negativi; tuttavia, è provato che la consapevolezza ha come naturale conseguenza la possibilità di identificare i pensieri negativi, di farli nostri e imparare a conviverci ma allo stesso tempo arginarli, in modo che non possano dominare la nostra mente.
 
Il pensiero negativo infatti è:
  • fonte di stress,
  • fonte di demotivazione e mancanza di energia,
  • può allontanare gli altri
  • può farci concentrare su accadimenti negativi che poi diventano profezie auto avveranti.
 
Un detto orientale, a questo proposito, recita “Semina un pensiero e raccoglierai un’azione, semina un’azione e raccoglierai un’abitudine, semina un’abitudine e raccoglierai un carattere, semina un carattere e raccoglierai un destino” a indicare quanto il pensiero ha un impatto sulla realtà, non è fermo e arginato all’interno della nostra mente, è generativo e provoca avvenimenti, addirittura condiziona il nostro destino.
La vita senza dubbio è fatta anche di momenti in cui siamo tristi o arrabbiati, delusi o scontenti, che sono un importante campanello d’allarme per entrare in contatto con noi stessi e focalizzare il disagio. Per questo è importante imparare a stare nel momento ma con partecipazione attenta. Non lasciarsi vivere, non lasciare scorrere il pensiero per le sue vie, ma osservarlo, averne cura.
 
Al contrario il pensiero positivo ha grossi benefici e influenza in meglio la qualità della nostra vita perché
  • ci rende persone più gradevoli a noi stessi e agli altri,
  • ci viene in soccorso e ci sostiene nei momenti difficili,
  • ci rafforza,
  • ci fare stare meglio anche fisicamente.
Certo la positività deve essere accompagnata dalla lucidità e scaturire dalla comprensione.  La chiave è sempre la consapevolezza, non certo la forzatura verso il pensiero positivo o la negazione del momento triste o di rabbia. Osservare quello che attraversa la nostra mente è già un modo per portarlo in superficie con l’opportunità di orientarlo, un primo passo certamente positivo.
 

Come ci può aiutare la mindfulness?

Nel suo testo “Dovunque tu vada ci sei già – In cammino verso la consapevolezza” Jon Kabat-Zinn suggerisce alcuni esercizi meditazione, ne riporto alcuni che possono essere di aiuto per iniziare il proprio cammino di consapevolezza:
-   Chiedetevi ogni tanto “Ora sono sveglio/a?”
- Inspirate profondamente, poi incominciate a espirare lentamente, seguite l’espirazione per intero concentrandovi sul respiro e mantenendo la mente aperta e libera solo per questo momento, per questo respiro. Abbandonate qualsiasi idea di raggiungere un obiettivo e qualunque tipo di aspettativa. Quando la mente divaga, riportate l’attenzione sul respiro collegando momenti successivi di consapevolezza, respiro dopo respiro. Ripetete l’operazione a intervalli.
-  Più volte nel corso della giornata, fermatevi, sedetevi, e immedesimatevi nella vostra respirazione per cinque minuti o anche solo per cinque secondi. Accettate senza riserve il presente, le vostre sensazioni e come percepite la situazione. In questi momenti non cercate di cambiare nulla, limitatevi a respirare e rilassarvi. Respirate, lasciate correre; astenetevi dal voler produrre qualcosa di diverso in questo momento; mentalmente ed emotivamente lasciate che questo momento sia com’è e lasciate a voi stessi la libertà di essere così come siete. Poi, quando sarete pronti, muovetevi nella direzione dettata dal cuore, consapevoli e risoluti.
-   Se praticate la meditazione quotidiana, cercate di riconoscere in essa la fioritura del momento presente. Se vi alzate presto, uscite e guardate (a lungo, coscientemente, con attenzione) le stelle, la luna, la luce dell’alba quando inizierà a diffondersi. Percepite l’aria, il freddo, il caldo (a lungo, con consapevolezza e attenzione). Rendetevi conto che il mondo attorno a voi è immerso nel sonno. Quando osservate il firmamento ricordate che visivamente vi collocate milioni di anni addietro. Il passato è presente ora e qui.
 
Anche oggi vi lascio con una frase di ispirazione, questa volta è di Henry David Thoreau, filosofo americano dell’800 che tra i primi si interessò di filosofie orientali, tratta dal suo libro Walden ovvero la vita nei boschi, e riguarda l’importanza della meditazione per entrare in profondità dentro noi stessi:

“Volgi il tuo occhio all’interno, e scoprirai
Migliaia di regioni nel tuo cuore
Vergini tutte. Viaggiale tutte e fatti esperto
in cosmografia interiore”.
 
 
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