L’autostima è alla base di una buonarelazionecon se stessi e con gli altri, non solo, determina le nostre scelte sia personali che professionali. Ecco perché è necessario migliorare la propria autostimase davvero si vuole godere di un’esistenza piena e appagante.
L’autostima è caratterizzata da aspetti cognitivi (ciò che penso di me stesso), aspetti emotivi (ciò che provo nei miei confronti) e aspetti comportamentali (come mi comporto verso me stesso: quanto mi rispetto, quanto soddisfo i miei bisogni, ecc.). Il rapporto che abbiamo con noi stessi impatta sulle relazioni di ogni genere e grado, sulla visione del mondo e, quindi, sulle scelte che ognuno di noi compirà. Non è difficile da capire: incide sulla qualità del vivere e sulla felicità.
La prima vera storia d’amore è quella con se stessi. Siamo noi, prima di tutti gli altri, ad attribuirci valore. Certo, conta l’ambiente in cui cresciamo, se siamo stati bambini amati e accuditi, se è stato lasciato respiro ai nostri talenti, ma la differenza poi la facciamo noi. Ogni storia, personale o di coppia, se affrontata senza la giusta dose di autostima, è destinata a epiloghi sofferti. Le persone che si autostimano, anche nei momenti di difficoltà, non perdono il contatto con sé stessi, non scendono a compromessi lesivi della propria dignità.
Quando l’autostima viene meno - e può accadere nella vita - è importante comprenderne le cause e trovare soluzioni, ma per riuscirci è utile approfondire il significato di “autostima”.
Cosa significa autostima e perché è importante
William James, psicologo e filosofo americano, definì, per la prima volta, sul finire del 1800, il significato di autostima come “il risultato scaturente dal confronto tra i successi che l’individuo ottiene e le aspettative in merito a essi”. Ogni individuo attribuisce valore a sé stesso attraverso la considerazione di sé, ma anche in base a quella che riceve dagli altri.
Da questo si evince come l’autostima non nasca solo dalle nostre percezioni, ma venga influenzata anche dal confronto con il mondo nel quale viviamo. L’autostima si forma grazie a due fattori:
il sé reale, ciò che davvero siamo,
il sé ideale, quello che vorremmo essere.
Dal confronto tra l’esperienza individuale e le aspettative che ci poniamo, scaturisce una nostra valutazione. Se la differenza tra ciò che siamo e quello che sogneremmo di essere è maggiore e vissuta come mancanza, la stima verso noi stessi diminuirà.
Quando immagini di essere altro da te può generarsi una duplice situazione: l’obiettivo che ti poni (essere migliore nella professione, nello studio, curare la tua forma fisica) può essere un vero stimolo positivo; se però ti focalizzi solo sulla mancanza, su ciò che non sei, allora, il rischio è la frustrazione e naturalmente la bassa autostima. Ti dimentichi i punti di forza, le qualità, i talenti.
Spesso avrai sentito dire che amare se stessi prima degli altri è una forma di egoismo. Ma come puoi comprendere a fondo i bisogni degli altri se non credi nel tuo valore? Certo, non stiamo parlando di mettersi al centro di tutto e di porre sempre in secondo piano le esigenze altrui, non è questo. Amare se stessi è riconoscere il proprio ruolo all’interno di una relazione, di una comunità, di una società; avere ben chiaro il posto che occupiamo nel mondo e il contributo che possiamo donare. Autostimarsi significa anche avere consapevolezza dei propri limiti e confini.
Autostima: come si riconosce?
Approfondire le caratteristiche dell’autostima, può aiutarti a fare una valutazione personale, capire che cosa già da ora sei in grado di migliorare. Quali sono quindi gli aspetti capaci di attestare che una persona ha sicuramente un buona autostima?
Consapevolezza del proprio valoree delle proprie idee. Motivo grazie al quale ci si rapporta in modo coerente sia nelle relazioni con gli altri e sia nell’affrontare le situazioni o le difficoltà della vita. Ciò non vuol dire che chi ha autostima non tema nulla o non debba superare ostacoli, ma disporre di una certa dose di cognizione di sé aiuta a valutare con equilibrio e distacco ogni singolo accadimento.
Essere aperti e saper accettare feedback negativi, riconoscendo i propri errori, senza ricorrere a strategie difensive o cadere negli atteggiamenti auto-sabotanti: “Lo sapevo, non valgo, non merito il suo amore, non ce la faccio, e così via”. Essere a conoscenza delle nostre qualità ci consente di reagire con calma e in maniera propositiva, anche davanti a criticità più forti, perché sicuri di avere gli strumenti adatti per intraprendere nuove sfide.
Saper uscire dalla comfort zone e affrontare le paure, avendo il coraggio di perseguire scelte, a volte difficili, assumendosi le proprie responsabilità.
Capacità di porsi obiettivi e piani per attuarli, evitando di procrastinare troppo o di perdersi in dubbi e pensieri limitanti.
Tendenza a valorizzare le qualità degli altri offrendo loro supporto, se necessario.
Forza di difendere le proprie posizioni e valori.
Convinzione nelnon uniformarsi ai dettami che a volte propone il mondo, ma che non sentiamo nostri.
Tutte qualità fondamentali per raggiungere la felicità, ma come fare a migliorare l’autostima quando viene meno? Vediamo insieme alcuni consigli utili.
Come migliorare l’autostima in 8 step
Quante volte ti è capitato di sentirti inferiore, inadeguata? Bene, prenderne coscienza è il primo passo. Poi bisogna passare all’azione.
Ti suggerisco alcuni step che potranno migliorare la tua autostima. Preparati a usare carta e penna per fissare bene le idee.
Fai una tabella di due colonne, una la intitolerai “mi riconosco” e l’altra “non mi riconosco”. Nelle colonne poi scriverai rispettivamente ciò che, come qualità personale o valore, senti affine e ciò che invece non ti appartiene.
Vai più in profondità nell’analisi e, utilizzando un nuova tabella se ti è comodo, distingui i tuoi punti di forza e i tuoi limiti.
Cerca di mantenere il focus mentale sempre sugli aspetti potenzianti e positivi, se arrivano pensieri negativi, osservali e poi lasciali andare.
Circondati delle persone giuste, quelle che non prevaricano o aggrediscono con parole negative solo per il bisogno di farlo ma ti permettono di esprimere il meglio di te.
Poni dei paletti sul confine tra i tuoi bisogni e quelli degli altri. Non vuol dire essere egoisti, ma consapevoli fin dove il nostro aiuto può arrivare e fin dove può giungere l’ingerenza degli altri. In questo modo proteggiamo noi stessi e chi ci è accanto.
Stai alla larga dalle profezie che si auto-avverano. Cosa sono? Il sociologo Merton ne parlò, per la prima volta, negli anni Settanta, affermando che si tratta dell’influenza esercitata da tutte quelle visioni e convinzioni che ogni persona ha di sé e che continua ad alimentare spesso senza alcun reale fondamento. Un esempio: una tua cara amica non si ritiene una bella persona, ne è proprio certa. Poiché non vale, non ha cura di sé e non si adopera per migliorare. Con il tempo, questa sua noncuranza la fa apparire proprio come si immaginava.
Non enfatizzare i tuoi difetti con parole negative e denigratorie, ma scegli per te delle belle parole con cui definirti.
Pratica attività fisica, se puoi all’aria aperta, oppure coltiva qualche passione o interesse. Queste attività sono in grado di farti proiettare un’immagine positiva di te e, al contempo, rafforzano e migliorano l’autostima.
Mi piace salutarti con una frase, oggi si tratta di un pensiero molto incisivo di André Gide: osa diventare ciò che sei.