L’infanzia è un momento bellissimo per la vita di un bambino, che dovrebbe essere vissuto in maniera spensierata e felice.
Purtroppo ciò non sempre accade e sempre più spesso ci ritroviamo ad affrontare da adulti, le cicatrici del passato o meglio di quando eravamo piccoli.
Perché questo? L’infanzia è quel momento in cui si verifica un bel paradosso: da una parte si gettano le basi per la nostra vita futura, dall’altra si possiamo avere ferite che lasciano cicatrici profonde.
Alcune di queste ferite lasciano cicatrici più persistenti e profonde, a causa del loro impatto che causano nella mente di un bambino.
Segni indelebili nella nostra mente, che si riflettono nell’atteggiamento che assumiamo verso noi stessi e verso gli altri.
In particolare ci sono due ferite nell’infanzia che spesso si riflettono nei comportamenti che assumiamo da adulti: la sfiducia e la paura dell’abbandono.
La sfiducia, ovvero l’incapacità a potersi fidare: ti capita spesso di non riuscire a fidarti degli altri?
Molto probabilmente da piccolo sei stato spesso tradito o manipolato dai tuoi genitori o dalle figure di riferimento che ti hanno cresciuto.
E’ ovvio che trascorrere la propria infanzia a combattere contro la tendenza a non fidarsi degli adulti diventa difficile farlo da grandi.
Infatti, quando un bambino viene manipolato o tradito insistentemente dai genitori, difficilmente si fiderà delle altre persone né di se stesso.
Dovrà lottare con tutte le sue forze contro quella tendenza a non avere fiducia per riuscire a stabilire dei vincoli intimi con gli altri.
Si imbroglia un bambino quando gli si promettono cose che non può avere o che non ci si impegna a compiere. O quando si promette una presenza che rimarrà disattesa.
Queste azioni agli occhi degli adulti possono sembrare prive di importanza. Tuttavia, per i bambini rappresentano un insegnamento riguardo a cosa aspettarsi, in generale, dalle persone care.
 Se un bambino osserva che i suoi genitori mentono, imparerà che le parole hanno poco valore. Avrà quindi difficoltà a credere a quello che dicono gli altri e a sforzarsi per rispettare le sue stesse parole.
Questa cicatrice implica che, durante lo sviluppo, il bambino avrà grandi difficoltà a stringere rapporti con gli altri e a costruire una vera intimità, un rifugio, nel quale si senta al sicuro con qualcuno.
Ma c’è di più. Il tradimento di un genitore è una ferita nell’anima il cui segno è indelebile.
Se un bambino si sente tradito da un genitore, sentirà di non avere valore per lui e di conseguenza avrà difficoltà a dare valore a sé stesso.
Sia nell’infanzia che in età adulta, si sentirà inferiore agli altri, poco considerato o apprezzato.
Un bambino che è stato continuamente criticato o sminuito dai genitori diventa nemico di sé stesso. In questo modo, sviluppa un dialogo interiore nel quale le costanti sono l’auto-rimprovero e l’auto-recriminazione.
Questo bambino, in età adulta, probabilmente non si sentirà mai in accordo con ciò che fa o pensa.
Troverà sempre il modo di sabotare i suoi piani e gli sarà difficile capire che possiede anche delle virtù e che può avere successo.
Sentirà di non meritare l’affetto né la comprensione di nessuno.
In generale, questi bambini si trasformano in adulti isolati e sfuggenti, e al tempo stesso molto dipendenti dalle opinioni altrui.
Se oltre ad essere stato rifiutato, il bambino è anche stato umiliato, le conseguenze saranno ancora più gravi.
L’umiliazione lascia sentimenti irrisolti che si trasformano in una sensazione continua di impotenza.
Questa condizione molte volte trasforma le persone, rendendole tiranniche ed insensibili, e a portarle ad umiliare gli altri a sua volta.
Anche la solitudine può avere risvolti negativi.
Un bambino che si è sentito solo, ignorato o abbandonato a se stesso, inizierà a credere che la solitudine sia una condizione totalmente negativa. Potrebbe per cui diventare eccessivamente dipendente dagli altri, cercando sempre qualcuno che lo protegga e lo accompagni, ed essendo incapace di tollerare la solitudine sono disposti a qualsiasi relazione anche se negativa.
Oppure, rinuncerà alla compagnia di altri, come difesa alla sofferenza di un potenziale abbandono.
Le cicatrici lasciate da queste esperienze infantili sono molto difficili da rimarginare. Tuttavia, questo non significa che non sia possibile, né che non si possa trasformarle positivamente.
Il primo passo sta nel riconoscerle e nell’essere consapevoli, poi che occorre lavorarci per poterle elaborare e impedire che determinino il resto della nostra vita.