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PSICOLOGO - PSICOTERAPEUTA - ISCRITTO ALL'ORDINE DEGLI PSICOLOGI DELLA LOMBARDIA, N. 8467
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La persona infedele: tra dolore e comprensione

La persona infedele tra dolore e comprensione
L’infedeltà è uno dei temi più dolorosi e complessi che possa affliggere una relazione amorosa.

La scoperta di un tradimento spesso lascia un segno indelebile, trasformando ricordi felici in un fardello insopportabile.

Ci si interroga sulla sincerità dei sentimenti passati e la terra sembra sgretolarsi sotto i piedi, portando a una crisi di fiducia irreparabile.

Ma cosa spinge una persona a tradire? Quali sono le radici psicologiche di questo comportamento devastante?

Quando una persona viene tradita, la sua percezione della relazione cambia drasticamente. I momenti felici condivisi sembrano perdere valore, e la fiducia viene frantumata.

La confusione e il dolore sono intensi, e spesso ci si sente come se il mondo si sgretolasse sotto i propri piedi.

Questo trauma emotivo può avere ripercussioni durature sulla salute della persona tradita, influenzando la sua capacità di fidarsi degli altri in futuro.

Per molte coppie, l’infedeltà segna il capolinea. Non tutti sono disposti a perdonare, e oggi sembra che il tradimento sia più diffuso che mai. Ma è davvero così semplice?

L’idea che si tradisca solo perché si smette di amare è riduttiva. Le ragioni possono essere molteplici e complesse, legate a dinamiche personali e relazionali che affondano le radici nell’infanzia.

Alcuni tradiscono per noia o la mancanza di eccitazione nella relazione. Altri cercano di colmare un vuoto emotivo o cercano conferme esterne del loro valore personale.

Questi comportamenti spesso hanno radici profonde che risalgono all’infanzia e alle prime esperienze di attaccamento.

Il traditore seriale e quello occasionale hanno profili psicologici distinti. Il traditore seriale tende ad avere un bisogno costante di conferme e può mostrare tratti narcisistici ed egocentrici.

Questo tipo di persona potrebbe aver sviluppato uno stile di attaccamento insicuro durante l’infanzia, spesso a causa di genitori evitanti o poco presenti. Questo li porta a cercare continuamente nuove conquiste per sentirsi importanti.

D’altra parte, il traditore occasionale potrebbe tradire a causa di circostanze specifiche o momenti di debolezza. Tuttavia, anche in questi casi, il tradimento può essere un sintomi di problemi più profondi nella relazione o nella psiche dell’individuo.

Il profili psicologico dell’infedele patologico si forma già nell’infanzia. La relazione tra madre e figlio rappresenta il primo modello di fedeltà. Un bambino che ha vissuto esperienze di separazione difficili o che ha avuto genitori evitanti può sviluppare un attaccamento insicuro, portandolo a cercare conferme costanti nell’età adulta.

Se la madre ha fornito sicurezza attraverso coccole e comportamenti coerenti, il bambino svilupperà un attaccamento sicuro, affrontando le separazioni con serenità. Al contrario, un bambino con una madre ansiosa o distratta svilupperà un attaccamento insicuro, sentendosi incerto e indifeso durante le separazioni..

L’infedele patologico ceca inconsciamente di colmare il vuoto affettivo vissuto nell’infanzia attraverso comportamenti ingannevoli e tradimenti. Questo bisogno di gratificazione può portare a relazioni instabili, dove la persona tradisce per vendicarsi inconsciamente del dolore subito da bambino.

Questa dinamica distorta è un tentativo di correggere le esperienze infantili, ma in realtà perpetua il ciclo di dolore e tradimento.

Il traditore patologico spesso manifesta tratti narcisistici ed egocentrici, nutrendosi del tradimento per sentirsi vivo. Questo comportamento può umiliare e ferire profondamente il partner, generando un ciclo di sofferenza che sembra non avere fine.

Per chi tradisce, il consiglio è di lavorare su se stessi, scoprire le proprie risorse e imparare a rispettarsi.

Riconoscere e affrontare le proprie esigenze emotive è fondamentale per costruire relazioni sane e stabili. Non si può pretendere che gli altri comprendano i nostri bisogni se noi stessi non li conosciamo.
La chiave è imparare a piacersi per ciò che si è e non come ci vedono gli altri.

Solo così si può costruire una relazione basata sulla fiducia e sul rispetto reciproco.

La vera rivoluzione sta nel riconoscere il proprio valore e non permettere a nessuno di sminuirlo.

In questo percorso di crescita personale, la consapevolezza e la comprensione delle proprie dinamiche psicologiche possono fare la differenza.

Per coloro che si riconoscono in questo profilo, è essenziale imparare a rispettare se stesi e a valorizzare ciò che si ha.

Questo può essere un viaggio difficile, ma necessario per chiunque desideri superare il dolore del tradimento e trovare una strada verso la guarigione.

Questo implica un profondo lavoro di auto-riflessione e crescita personale, imparando a riconoscere e affrontare le proprie esigenze emotive.

Come suggerisce Carl Rogers, uno dei padri della psicologia umanistica, “il paradosso curioso è che quando mi accetto così come sono, allora posso cambiare”.
 
Studio di Psicoterapia e Neurofeedback
Patrizia Nicoletti
Ricevo a Legnano
Cell. 338-3829166
 

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