Hai presente quella sensazione che provi, e non sempre sai spiegare? Come una sorta di sorriso dell’anima, della tua parte più profonda che irradia benessere alla mente e al corpo?
Ecco, quella è la gioia.
Non ci sono ragioni scatenanti uguali per tutti, ma si assomigliano, in linea generale, le manifestazioni di tale emozione.
In questi giorni di festa ne sentirai parlare spesso, ma forse non abbiamo piena consapevolezza di che cosa significhi davvero.
Di certo, è un momento in cui l’energia mentale e fisica salgono e ti senti più forti e capace di affrontare con serenità e determinazione la tua stessa vita.
La gioia fa parte delle emozioni base che caratterizzano l’essere umano e che sono: paura, odio, rabbia, disgusto, tristezza e, appunto, gioia.
Se vuoi approfondire il discorso sulle emozioni e la vasta gamma di tipologie esistenti, ti consiglio di leggere l’Atlante delle emozioni umane di Tiffany Watt Smith, è un testo davvero completo e interessante. Passa in rassegna ben 156 emozioni, molte delle quali forse davvero non sappiamo neppure di aver provato. Per esempio, forse non sapevi che il termine “emozione” (emotion) viene usato, per la prima volta, nel 1800 e il merito va al filosofo Thomas Brown perché comprese che era tempo di trovare un nome utile a definire quello su cui, ormai, ci si interrogava da tempo.
Inoltre, hai mai sentito parlare dell’emozione dell’abitatività? Si tratta dell’impulso a stabilirsi in un luogo in modo permanente, ma manifesta anche l’amore per la continuità. E ti ha mai preso l’emozione della basoressia? Credo di sì, visto che si tratta di un improvviso desiderio di baciare.
Ma che cosa intendiamo davvero con gioia?
La gioia si esprime con manifestazioni fisiche come l’aumento delle pulsazioni, il sorriso, un senso di forza ed energia che pervadono corpo e mente.
Il termine deriva dal francese joie, che, a sua volta, viene dal latino gaudia, plurale di gaudium 'gioia, godimento', a sua volta da gaudère 'godere'. Il significato della parola però è pure attribuibile al termine gioiellum, ‘gioiello’, pietra preziosa in senso proprio.
Spesso, la gioia viene identificata con la felicità, anche se non è del tutto così. Usiamo questi termini come sinonimi, eppure presentano una diversa natura.
Secondo lo psicologo Daniel Kahneman, ci sono due dimensioni della felicità: una di tipo esperienziale, l’altra di tipo valutativo.
Alla prima dimensione appartiene tutto ciò che è passeggero, legato a situazioni che accadono in un dato momento e lì si risolvono (la vincita di un premio, una gradita sorpresa, il raggiungimento di un record); nella seconda dimensione, invece, rientrano percezioni molto più durature, radicate e profonde. La gioia s’inserirebbe nella prima dimensione, la felicità nella seconda.
Potremmo dire che la gioia è una manifestazione della felicità stessa, la esprime, la rende visibile in un momento contingente. Si tratta dell’emozione che ci permette di esprimere sensazioni più profonde che hanno a che fare con l’essere felici.
Perché la gioia ci fa bene?
La gioia, come tutte le emozioni positive, dona energia sia a livello fisico che spirituale, impatta sul nostro benessere e molti studi lo confermano. Ripercorriamo insieme i principali benefici dell’essere gioiosi e di manifestarlo con le modalità che senti più consone a te, al tuo carattere.
La gioia:
aumenta la capacità di fare fronte ai problemi e di gestire lo stress; chi è sintonizzato su questa emozione è più forte e più resistente, non si piega a momenti di difficoltà;
consente una visione più ampia delle situazioni che si vivono perché, in effetti, se ci pensi, quando sei giù di corda tutto ti sembra difficile e complicato, ti percepisci come debole rispetto agli accadimenti. Al contrario, la gioia ci permette di guardare oltre e di scorgere le vie d’uscita che altrimenti non vedremmo;
potenzia le capacità cognitive e influisce sulla salute mentale: sappiamo bene quanto il nostro cervello venga incentivato da emozioni positive che lo rendono più recettivo, favorendo anche stabilità e serenità del mentale;
rinforza il sistema immunitario, non c’è dubbio; sono tanti gli studi che hanno dimostrato come stati di felicità e gioia impattino sulle nostre difese organiche;
supporta nel raggiungimento dei propri obiettivi: quando siamo felici, siamo forti e determinati, sappiamo di poter contare su noi stessi e sulle nostre capacità;
migliora le relazioni perché le persone gioiose donano tempo di qualità, rasserenano e, con la loro energia, risollevano gli animi di chi magari si abbatte facilmente.
Vuoi coltivare la gioia? Compi queste 3 azioni
Potresti domandarti se gioiosi si nasca o si diventi. Bisogna dire che ognuno di noi ha più o meno predisposizione alla gioia, una buona percentuale è determinata anche dalla genetica. Ma molto è dovuto alla tua intenzionalità e ci sono azioni che puoi mettere in atto, fin da subito, per coltivare e mantenere la tua gioia.
Circondati di persone con cui stai bene, passa del tempo con familiari e amici. Assaporare del buon tempo rinfranca l’animo.
Riscopri il sentimento della gratitudine per quello che hai, tutti i doni che l’esistenza ti ha elargito. Consiglio, ogni tanto, un esercizio di scrittura che consiste nell’elencare gli aspetti positivi della propria vita.
Allena mente e corpo, se non vuoi dedicarti a discipline come lo yoga, puoi sempre praticare la meditazione e riserva qualche momento della giornata o, almeno, della settimana all’esercizio fisico che libera la mente e rigenera i tessuti e la circolazione.
Come vedi, sono azioni semplici che puoi di certo mettere in atto. Ho detto 3 azioni, vero? In realtà, ne ho una quarta da suggerirti, davvero indispensabile per coltivare la gioia: sorridi. Il sorriso ti fa bene e ti aiuta a vedere il bello e il buono che ti circonda. Del resto, se ci fai caso, puoi percepire come un sorriso o, meglio ancora, una risata possano farti immediatamente percepire una sensazione di alleggerimento. Inoltre, non è forse meglio stare in compagnia di persone sorridenti? La tua gioia sarà un dono per chi t’incontrerà. Voglio salutarti con una frase di Thích Nhat Hanh, monaco buddista e attivista vietnamita per la pace che ci ha lasciati proprio quest’anno: “A volte la tua gioia è fonte del tuo sorriso, ma spesso il tuo sorriso può essere la fonte della tua gioia”.