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PSICOLOGO - PSICOTERAPEUTA - ISCRITTO ALL'ORDINE DEGLI PSICOLOGI DELLA LOMBARDIA, N. 8467
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Fine di un amore
Quando finisce una relazione affettiva importante e quando ne siamo addolorati, la domanda più frequente che ci poniamo è, perché a me?
Abbiamo bisogno di una risposta che lenisca il nostro dolore, che ci permetta di capire le ragioni.
Possiamo addirittura arrivare a distorcere il passato per darci una spiegazione, ma nel momento in cui cercate di superare le avversità, il passato non ha importanza, contano solo il presente e il futuro.
Perché a me?
In certi casi non esiste una risposta a questa domanda.
A volte il destino gioca crudelmente con il vostro dolore senza alcun motivo apparente o reale.
La vita è una serie di casualità e reazioni che possono anche essere molto amare. Tante volte non esiste una risposta che dia pace a un cuore afflitto ma noi continuiamo a cercarla, ne abbiamo bisogno e se non la troviamo ce la inventiamo.
Il nostro cervello non sopporta la mancanza di informazioni, soprattutto riguardo situazioni a elevato impatto emozionale, che ci hanno cambiato l’esistenza.
Così a seconda dei nostri bisogni e del nostro stato emotivo, ci diamo noi stessi una spiegazione, che è spesso è parziale, distorta e volta a colpevolizzarci o ad accusare qualcun altro.
Ma la vita è come è, non come pensiamo che sia.
In alcuni casi invece una ragione esiste: spesso, inconsciamente, ci comportiamo in un certo modo o facciamo scelte che arrecano dolore.
Per questo è importantissimo imparare a scegliere bene.
Di sicuro conoscerete qualcuno che, con le sue decisioni, vi complica la vita.
Vi consiglio di analizzare le avversità che state vivendo e di chiedervi se hanno a che fare o meno con le vostre decisioni.
Colpevolizzarvi non serve, piuttosto esaminate i fatti e cercate di non ripetere lo stesso errore in futuro.
Pensate a ciò che fate, considerate i rischi, e passate in rassegna anche ciò che “non” fate, perché ha comunque delle conseguenze.
Ma soprattutto aprite gli occhi e guardate la sofferenza a viso aperto, se volete gestirla e ricostruire la vostra vita.
Non attribuitevi la colpa che non avete; a volte le cose succedono per caso, ma se credete di essere stati voi a meritarvele, quando in realtà non è così, soffrite inutilmente.
Come sempre, l’equilibrio sta nel giusto mezzo.
Abbiamo bisogno di una risposta che lenisca il nostro dolore, che ci permetta di capire le ragioni.
Possiamo addirittura arrivare a distorcere il passato per darci una spiegazione, ma nel momento in cui cercate di superare le avversità, il passato non ha importanza, contano solo il presente e il futuro.
Perché a me?
In certi casi non esiste una risposta a questa domanda.
A volte il destino gioca crudelmente con il vostro dolore senza alcun motivo apparente o reale.
La vita è una serie di casualità e reazioni che possono anche essere molto amare. Tante volte non esiste una risposta che dia pace a un cuore afflitto ma noi continuiamo a cercarla, ne abbiamo bisogno e se non la troviamo ce la inventiamo.
Il nostro cervello non sopporta la mancanza di informazioni, soprattutto riguardo situazioni a elevato impatto emozionale, che ci hanno cambiato l’esistenza.
Così a seconda dei nostri bisogni e del nostro stato emotivo, ci diamo noi stessi una spiegazione, che è spesso è parziale, distorta e volta a colpevolizzarci o ad accusare qualcun altro.
Ma la vita è come è, non come pensiamo che sia.
In alcuni casi invece una ragione esiste: spesso, inconsciamente, ci comportiamo in un certo modo o facciamo scelte che arrecano dolore.
Per questo è importantissimo imparare a scegliere bene.
Di sicuro conoscerete qualcuno che, con le sue decisioni, vi complica la vita.
Vi consiglio di analizzare le avversità che state vivendo e di chiedervi se hanno a che fare o meno con le vostre decisioni.
Colpevolizzarvi non serve, piuttosto esaminate i fatti e cercate di non ripetere lo stesso errore in futuro.
Pensate a ciò che fate, considerate i rischi, e passate in rassegna anche ciò che “non” fate, perché ha comunque delle conseguenze.
Ma soprattutto aprite gli occhi e guardate la sofferenza a viso aperto, se volete gestirla e ricostruire la vostra vita.
Non attribuitevi la colpa che non avete; a volte le cose succedono per caso, ma se credete di essere stati voi a meritarvele, quando in realtà non è così, soffrite inutilmente.
Come sempre, l’equilibrio sta nel giusto mezzo.
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