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PSICOLOGO - PSICOTERAPEUTA - ISCRITTO ALL'ORDINE DEGLI PSICOLOGI DELLA LOMBARDIA, N. 8467
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Sii gentile con te stesso

Sii gentile con te stesso
Essere gentili con se stessi significa trattarsi con dolcezza.

Essere gentili è una qualità che si riflette nella comprensione della preziosità in ogni vita e della bellezza dell’imperfezione, oltre a significare sentimenti di rispetto per sé e per gli altri.
Essere gentili richiede consapevolezza delle emozioni e degli stati d’animo propri, degli altri e della relazione tra questi.
La gentilezza ha un impatto sul nostro benessere psicologico, cioè essere gentili fa star bene.

Compiere gesti di gentilezza può aumentare la soddisfazione per la vita, l’umore positivo e l’accettazione da parte dei pari.
Le ricerche dimostrano che in certe azioni avviene il rilascio di neurotrasmettitori che producono una sensazione di benessere quando si compie un atto gentile verso il prossimo.
Inoltre, può stimolare il rilascio di serotonina e ossitocina, riducendo così l’ansia e la paura.
Per gli adolescenti essere gentili può aumentare l’autostima.

Ma gentili si nasce o si diventa?
Molto viene condizionato da modelli di comportamento appresi nell’infanzia e nell’ambiente circostante in cui siamo immersi.
Se siamo in un ambiente positivo, accogliente che nutre sentimenti d’amore e rispetto fa certamente la differenza.
A inibire la gentilezza, non sono solo le chiusure emotive e la negatività, ma anche i ritmi frenetici e lo stress quotidiano, l’arrivismo dilagante nella società e la mancanza di empatia.

Noi nasciamo con un istinto di gentilezza (compassione), il nostro sistema nervoso si è infatti evoluto per avere una sensibilità molto sintonizzata nel prendersi cura degli altri.
Ma come possiamo allenarci per essere più gentili?
La chiave per imparare a essere più gentili con sé stessi risiede nell’autocompassione, che si basa sul trattarsi con gentilezza, nell'evitare scelte che ci fanno stare male, per esempio arrabbiarsi eccessivamente, serbare rancore, chiudersi e soffrire intimamente.
Possiamo inoltre riconoscere che il dolore è un’esperienza umana condivisa, che siamo tutti sofferenti per qualcosa.
E’ importante anche alimentare la consapevolezza, cioè mantenere le esperienze negative così come sono, senza sopprimerle o identificarsi eccessivamente con esse.
Infine, possiamo esercitare il “muscolo” della gentilezza e la compassione attraverso la meditazione.

Un esercizio che ci può aiutare consiste nel chiudere gli occhi, pensare a una persona che amiamo, nel mandare questa persona auspici di benessere, amore e sicurezza ripetendo in silenzio:
Possa tu sentirti al sicuro, possa tu sentirti felice e in pace, possa ti prenderti cura di te stesso felicemente”.
Dopo aver espresso questi sentimenti, ripetiamo in silenzio le stesse frasi pensando questa volta di indirizzarle a qualcuno altro.
Non dobbiamo poi dimenticare di inserire anche noi stesi nel nostro circolo meditativo di compassione:
“Possa io sentirmi al sicuro, possa io sentirmi felice e in pace, possa prendermi cura di me stesso felicemente”.
Praticare questa meditazione regolarmente può aumentare l’autocompassione e diminuire l’autocritica.

E’ importante comprendere che queste frasi non sono pronunciate come comandi per la nostra mente o con l’intento di ottenere qualche stato di benessere o concentrazione.
Si offrono le frasi senza forzare, lasciando dimorare nel nostro cuore le parole senza interessarsi al risultato, sino a quando il cuore in maniera naturale dimorerà nella gentilezza amorevole.
In altre parole, attraverso le frasi si creano le condizioni affinché i buoni auspici possano sorgere in modo naturale.

Ogni volta che notiamo in noi qualcosa che non ci piace, o ogni volta che qualcosa va storto nella nostra vita, Kristin Neff ricercatrice e studiosa della self-compassion suggerisce di ripetere in silenzio la frase:

Questo è un momento difficile della mia vita, un momento di sofferenza.
La sofferenza fa parte della vita.
Possa io essere gentile con me stessa in questo momento.
Possa io darmi la compassione di cui ho bisogno”.
 
 
Studio di Psicoterapia
Patrizia Nicoletti
ricevo a Legnano
Cell. 338-3829166
 
 
 
 
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