La fiducia in se stessi influisce sul nostro benessere psicologico e gioca un ruolo significativo nel modo in cui affrontiamo la vita, facciamo delle scelte e ci relazioniamo con gli altri.
Possedere una buona autostima significa avere maggiore apertura, autonomia e fiducia nelle proprie capacità.
Permette una migliore gestione delle proprie emozioni, così una maggiore serenità interiore ed esteriore.
Una buona autostima permette una maggiore capacità di affrontare i problemi e le relazioni, più amore per sé stessi e una migliore capacità di amare anche gli altri.
Riconoscere di avere una buona autostima significa trovare dentro noi stessi un equilibrio tra considerare i nostri punti di forza e riuscire ad esprimerli con successo.
Questa stabilità non è sempre semplice da ottenere, spesso siamo vulnerabili e demotivati, ci arrendiamo di fronte a qualche difficoltà o fallimento.
Potremmo così iniziare a guardare con le lenti della “disistima”, rivolgendo l’attenzione unicamente alle nostre debolezze e, per timore di un rifiuto o di un giudizio negativo, tendiamo ad evitare anche le situazioni abituali.
Si tratta di vissuti del tutto personali e soggettivi che hanno molto a che fare con la propria storia personale e le proprie esperienze relazionali.
La letteratura scientifica definisce l’autostima come l’immagine che la persona ha di se stessa, è un processo che si sviluppa durante la prima infanzia e si forma in base alla percezione di una relazione, buona o cattiva, con le principali figure di accudimento, in cui è importante essere sentiti o meno, amati e apprezzati.
Per esempio, una figura genitoriale con aspetti egocentrici e controllanti, può influenzare notevolmente la formazione della nostra autostima e il modo in cui poi cercheremo di raggiungere i nostri obiettivi di vita.
L’avere fiducia in se stessi dipende dunque, più che dai successi o insuccessi ottenuti, dai criteri di valutazione che utilizziamo nel giudicare gli esiti raggiunti che a sua volta dipendono da come ci siamo sentiti visti, considerati e giudicati.
La nostra autostima deriva quindi dal confronto tra i risultati che riusciamo ad avere con le nostre esperienze e le nostre aspettative reali.
Questo confronto, tra quello che siamo e quello che vorremmo essere, può portare a forme di insoddisfazione che a volte possono stimolare una nostra crescita, incoraggiarci e porsi sempre nuovi obiettivi.
Oppure, quando la nostra autostima è bassa, può portarci a reagire in modo disfunzionale come il ritirarci dalle situazioni o risultare troppo aggressivi.
Oppure ancora, nel tentativo di emergere, può portarci a manipolare, umiliare e danneggiare gli altri.
Questo cosa significa. Significa che quando abbiamo una bassa autostima non sviluppiamo cioè una competizione sana ma dei comportamenti surrogati dannosi per noi stessi e per gli altri.
E’ stato dimostrato da numerose ricerche che coloro che hanno scarsa autostima presentano una storia traumatica alle spalle laddove per trauma si intende non solo lutti, incidenti ma anche, come dicevamo, molte esperienze soggettive che si possono presentare nel corso della vita e che possono sviluppare idee negative su di sé.
Come lavorare dunque per migliorare l’autostima?
Attraverso un percorso di psicoterapia quello che accade è che si identificano le situazioni, le credenze cognitive e i pensieri e sono alla base della nostra autostima.
Si ripercorre la propria storia di vita alla ricerca di quelle che possono essere state le esperienze “traumatiche” e si lavora quindi sugli aspetti relazionali collegati ad essi.
Inoltre, è possibile avviare un lavoro personale, dove attraverso la tecnica EMDR si possono individuare delle esperienze specifiche che hanno contribuito alla costruzione della nostra immagine.
Attraverso un percorso di introspezione, volto a comprendere e valorizzare la propria unicità e a far emergere le proprie risorse, è possibile trovare strategie efficaci per affrontare la propria esistenza.
Studio di Psicoterapia
Patrizia Nicoletti
Ricevo a Legnano
Cell. 338-3829166