Capita a tutti, in particolari momenti della vita e soprattutto se ci troviamo di fronte a una situazione che ci preoccupa, di sentirci in ansia.
In alcuni casi l’ansia non è negativa, perché fornisce una tensione necessaria ad affrontare la sfida, ci permette quindi di impegnarci al massimo e di ottenere i risultati che ci auspichiamo.
L’ansia è invece patologica quando ci blocca a tal punto da non permetterci di condurre una vita qualitativamente soddisfacente.
Un esempio concreto potrebbe essere il caso di un ragazzo che deve sostenere un esame. L’ansia “sana” lo porta a preoccuparsi nei giorni prima dell’esame e questo gli dà la spinta per studiare. Se il ragazzo invece soffrisse di “ansia patologica”, probabilmente quest’ansia gli annebbierebbe la mente e non gli permetterebbe di superare la prova.
Con l’ansia patologica tutto appare più grande e più difficile di quello che realmente è, opprime gradualmente la persone e non le premette di svolgere una vita serena.
I principali disturbi legati all’ansia sono gli attacchi di panico, le fobie, le ossessioni e compulsioni, i disturbi post-traumatici e l’ansia generalizzata.
I sintomi possono essere cognitivi, fisici, emotivi e comportamentali. La parte emotiva è particolarmente coinvolta e i sintomi più diffusi sono la paura di morire, di perdere il controllo o avere difficoltà di concentramento.
L’ansia mantiene alta la sensazione di pericolo generando un circolo vizioso di negatività e di sensazioni catastrofiche.
Il corpo reagisce agli impulsi negativi che arrivano dalla psiche. I sintomi comuni possono essere tremori, palpitazioni, fiato corto, nodo in gola, brividi o vampate di calore, dolori muscolari.
Si abbassano le difese immunitarie e le funzioni digestive e i muscoli si irrigidiscono al punto da causare veri e propri dolori (specialmente al petto).
In questi casi la prevenzione è fondamentale, così come capire e dare un nome al proprio malessere.
E’ importante intervenire con un adeguato supporto psicoterapico.
Se l’ansia patologica è data da un’esperienza traumatica, occorre tempo per acquisire il giusto equilibrio emotivo.
La terapia EMDR è un trattamento veloce, basato su evidenze scientifiche che, non solo aiuta il paziente a stabilizzarsi e a ritrovare un equilibrio, ma anche ad ammortizzare le cause scatenanti dell’ansia e permettere il recupero delle risorse emotive mancanti.
Il tutto è già visibile alle prime sedute.
L’EMDR opera sui ricordi stressanti (che potrebbero essere la causa scatenante della patologia), desensibilizzando le emozioni eccessive e le cognizioni negative legate ad essi.
In terapia si presta attenzione a tutti quegli aspetti che vanno a confluire nel trauma in questione ovvero: l’immagine più disturbante, la convinzione negativa di sé (“non valgo”, “non sono abbastanza”, etc.), le emozioni di fondo e ciò che si prova a livello fisico.
Questa terapia farà in modo che le sensazioni ed emozioni legate al ricordo negativo non siano più così forti e l’ansia scenderà notevolmente.
Si andrà incontro ad una sua rielaborazione adattiva e sarà possibile proseguire la vita di tutti i giorni.
Studio di Psicoterapia e Neurofeedback
Patrizia Nicoletti
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