Essere aperti a un cambiamento non è una scelta facile.
La maggior parte delle volte, quando parliamo di cambiamenti importanti ci riferiamo ad azioni necessarie, di cui siamo fortemente convinti e che, soprattutto richiedono coraggio.
Quando vogliamo cambiare, la prima cosa che pensiamo è cercare una soluzione, agire diversamente, fare di più o fare meglio. A volte invece non restano alternative, non possiamo fare altro che cambiare pelle, estirpare le radici e cercare altre mappe per poter “essere” e per poter ricominciare e raggiungere quell’equilibrio tra i desideri e le necessità.
Il cambiamento è positivo purché non ci allontani dai nostri valori, dalla nostra essenza. Qualsiasi cambiamento che vogliamo avere nella nostra vita, dunque, deve avere come fine ultimo l’avvicinarsi sempre più alla persona che vogliamo essere davvero.
Andare verso un movimento di cambiamento non è né facile né veloce, ma soprattutto spesso non è nemmeno piacevole.
La maggior parte di noi capisce di dover avviare un cambiamento quando accade qualcosa di decisivo nella propria vita. Perdere il lavoro, terminare una relazione affettiva, provare una delusione o un fallimento, cose forti quindi che risultano essere una sorta di invito diretto a fare un salto, a portare a termine ciò che spesso esprimiamo con il detto “cambiare o morire”.
Senza pensare a situazioni che ci spingono sull’orlo del precipizio, cambiare la propria vita è qualcosa di cui si sente spesso il bisogno.
Ciò nonostante, il nostro cervello resiste al cambiamento, non lo ama, non lo vede di buon occhio, perché rappresenta uno squilibrio un qualcosa a cui non è abituato. Questo ci porta a pensare che ogni cambiamento è traumatico.
Se cambiare è sinonimo di progresso e di miglioramento, dobbiamo mettere in atto quindi il cambiamento ogni giorno, in maniera continua, costante e intelligente.
Gli autentici cambiamenti, i migliori obiettivi, si raggiungono ponendoci mete semplici, chiare e motivanti, sulle quali lavorare ogni giorno.
Quando si vuole cambiare la propria vita è possibile commettere l’errore di volersi trasformare in un’altra persona.
Mentre è importante capire che “essere” è più facile che trasformarsi.
Vale a dire che promuovere il cambiamento nelle proprie vite non significa trasformarsi in persone che non si vuole essere.
L’ideale è che ogni cambiamento promuova l’espansione del nostro essere. Che ci permetta di raggiungere l’equilibrio, ma sfidando le nostre paure e i nostri limiti, per fare un passo avanti.
Un passo in cui fare spazio ad aspirazioni, successi, trionfi, benessere e soddisfazione.
Lasciamo che ogni giornata sia una celebrazione di quella saggezza interiore che ci mantiene aperti per poter crescere.
Vi lascio con una frase del filosofo Henri Bergson, “Esistere è cambiare, cambiare è maturare, maturare è continuare a creare sé stessi senza fine”.